Non tutti i business sono dei grandi affari da comprare. In alcuni settori, in particolare, bisogna pensare da subito ad una strategia di crescita che preveda l’acquisizione di più di un’attività.
Questo meccanismo di crescita è chiamato in gergo “buy & build”. Si pone come obiettivo proprio l’acquisto di molteplici attività simili o uguali, ma situate in diverse località.
Si può arrivare ad avere una catena ad esempio, oppure a creare una filiera di aziende complementari che permettano di crescere più velocemente.
È un sistema molto usato in private equity per scalare.
L’altra volta abbiamo visto il caso dell’asilo nido. Ad esempio, se un asilo nido non ha i numeri adeguati, messo insieme ad altre strutture simili dislocate sul territorio potrebbe funzionare perché si vanno a mettere a sistema un’insieme di funzioni centralizzate.
In un altro settore, quello farmaceutico, c’è Hippocrates, ad esempio, che ha fatto del “buy and build” il suo mantra e ha come obiettivo quello di arrivare a 400 farmacie acquisite. In questo caso, i fondi per crescere sono arrivati da investitori che hanno creduto nel progetto e hanno accelerato la crescita.
Quando si parla di “buy & build” spesso si pensa a grandi operazioni e grandi fondi, ma potenzialmente si può fare molto più in piccolo. Partendo con un’azienda e aggiungendone man mano altre.
Quando può funzionare bene?
Alcune funzioni vengono centralizzate, così da alleggerire il carico dell’operatività su ogni azienda.
Se le aziende acquisite operano nello stesso settore, e quindi si crea un sistema che sia vantaggioso per tutte le singole attività.
Il settore di riferimento ha un limite di crescita per motivi legati alla località (es. un’officina può operare con clienti solamente dell’area), ai sistemi produttivi o altri fattori.
Le aziende acquisite possono dare una spinta economica andando a coinvolgere nuovi potenziali clienti (un nuovo target, una nuova località, un servizio complementare, etc)
APPROFONDIMENTO
Libro. “Buy and build: How Acquisition Entrepreneurs Outsmart the Startup Game”. Un pochino estremo nei pensieri, inizia con “Gli imprenditori hanno un problema: le startup”. Estremamente utile e scorrevole da leggere se si pensa di andare in quella direzione. O anche solo per curiosità.
Ogni settimana facciamo un approfondimento su delle terminologie o delle storie legale al mondo dei boring businesses.
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